Biella, Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero, dal 31 ottobre al 6 aprile.
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ANDY WARHOL POP ART & TEXTILES
Andy Warhol è oggi riconosciuto a livello internazionale come probabilmente l’artista più influente e significativo della seconda metà del ventesimo secolo. Quello che, tuttavia, non è altrettanto noto è che la sua carriera nelle Belle Arti fu preceduta da un periodo, negli anni ’50 e nei primissimi anni ’60, in cui lavorò a New York come illustratore commerciale e grafico di enorme successo.
Sebbene gran parte del suo lavoro commerciale pre-Pop, come quello realizzato per l’azienda newyorkese I. Miller Shoes, sia diventato più conosciuto, la consapevolezza che egli abbia anche disegnato tessuti commerciali sta solo ora iniziando a diffondersi. Molti di questi tessuti, aspetto affascinante del suo lavoro di designer, sono strettamente affini ai suoi primi dipinti Pop Art e ad altre opere d’arte che risalgono all’incirca al 1962 o poco dopo.
Warhol nacque nel 1928 come Andrew Warhola, da genitori immigrati slovacchi residenti a Pittsburgh, Pennsylvania. Trascorse i suoi anni formativi nella città industriale di Pittsburgh prima di laurearsi al Carnegie Institute of Technology nel 1949 con un Bachelor of Fine Arts in Progettazione Pittorica.
Nello stesso anno, si trasferì a New York, allora la città più affascinante ed elettrizzante degli Stati Uniti d’America. Lo splendore e il brio della città lo attrassero moltissimo e da quel momento in poi New York divenne casa e sede del suo lavoro fino alla morte nel 1987.
A differenza di altri aspetti della produzione artistica pre-Pop di Warhol, i suoi disegni tessili commerciali non avevano lo scopo di promuovere un’azienda o un’istituzione, né di vendere intenzionalmente un prodotto. Erano invece a tutti gli effetti una forma d’arte: un puro motivo decorativo con pochi o nessun obiettivo o istruzioni specifici.
La decana del design tessile americano, l’artista Ruth Reeves, espresse un punto di vista simile quando scrisse nel 1946:
“È mia opinione personale che il design dei tessuti appartenga di diritto alla categoria delle Belle Arti… come arte è importante quanto una buona architettura, e di certo è più strettamente associato alla nostra vita quotidiana di quanto non lo siano i dipinti.”
(Ruth Reeves, “Design Creates Opportunities”, Craft Horizons, vol. 5, no. 13, maggio 1946, p.6)
THE WARHOL LINE
Warhol, attento osservatore del panorama creativo e commerciale di New York, doveva essere perfettamente a conoscenza degli sviluppi artistici nel design tessile negli anni ’50.
Nonostante si sappia poco del suo esordio nel design tessile, sembrerebbe che Warhol abbia cominciato nel 1954, più o meno nello stesso periodo della collaborazione di Fuller Fabrics con Pablo Picasso e altri artisti ben noti.
I disegni che Warhol creava per i suoi tessuti sono spesso variazioni o combinazioni dei suoi soggetti preferiti, come Happy Butterfly Day. Come molti altri designer professionisti, prima e dopo di lui, Warhol era solito riciclare i motivi di successo. Li impiegava, in modo piuttosto indifferenziato, su grandi pannelli decorativi per le vetrine dei negozi di lusso di New York, oppure per carta da regalo, biglietti d’auguri o tessuti.
Il compianto Matt Wrbican, ex Capo Archivista presso l’Andy Warhol Museum di Pittsburgh, a tal proposito scrisse:
“Alcuni dei disegni di Warhol potrebbero essere stati pensati per la carta da regalo, piuttosto che per i tessuti. Oppure potrebbero essere stati utilizzati per entrambi questi prodotti finali. L’artista era sempre felice di accontentare un cliente pagante.”
(Corrispondenza via email tra Richard Chamberlain e Matt Wrbican, 24 gennaio 2010)
Fu una combinazione di tecniche a definire il metodo di lavoro di Warhol nella creazione dei suoi tessuti commerciali. Sebbene già impiegata occasionalmente da altri designer, la tecnica della blotted broken line divenne un marchio di fabbrica dei suoi disegni negli anni ’50.
La tecnica in questione non era altro che un primordiale processo di stampa serigrafica: Warhol ricalcava il suo disegno con l’inchiostro, sezione per sezione. Mentre l’inchiostro era ancora fresco, premeva la traccia su un foglio di carta assorbente, riproducendo così il contorno spezzato dell’immagine originale. Questo procedimento poteva essere ripetuto più volte per completare il disegno del tessuto.
Warhol era estremamente soddisfatto del risultato che, unito ad altri motivi disegnati con cura, permetteva ai suoi assistenti di riprodurre opere in quello che divenne il suo inconfondibile stile Warholiano.
Tina Fredericks, amica di Warhol dai suoi primissimi tempi a New York, lo ricordò così nelle sue memorie:
“Le sue linee d’inchiostro erano elettrizzanti. Frammentate, rotte e intriganti, ti catturavano con la loro spontanea intensità. C’era qualcosa che ricordava la carta da parati nel modo in cui il disegno copriva lo spazio. Molto più tardi, naturalmente, le avremmo viste come le antesignane delle bottiglie di Coca multiple, delle teste di mucca, delle infinite e ripetitive serigrafie di Marilyn e Mao.”
(Tina Fredericks, “Remembering Andy”, in Jesse Kornbluth, Pre-Pop Warhol, Panache Press at Random House, New York, 1988, p.11)
MOTIVI E FANTASIE, VERSO LA POP ART
L’uso dei tessuti decorativi, in particolare per l’abbigliamento estivo, aumentò costantemente nel corso del ventesimo secolo, soprattutto negli Stati Uniti.
Tra il 1925 e il 1927, Kneeland Green, allora direttore artistico della Stehli Silks Corporation di New York, introdusse una serie di tessuti noti come Americana Prints. Green decise di affidare la progettazione esclusivamente ad artisti, illustratori e cosiddette personalità di spicco americane, e il risultato fu un trionfo di “disegni di seta che raccontano una storia” e che “riflettono la scena e l’indole moderna americana”.
(Valerie Mendes, Introduction, in Novelty Fabrics, Victoria and Albert Museum Colour Books series, Webb & Bower, Exeter, 1988, pp.7–8).
La Stehli produsse gli ultimi disegni tessili commerciali conosciuti di Warhol su diversi tipi di tessuto, compresi quelli di nuova generazione, come il poliestere. Tutti appartengono a una fase pienamente Pop e sono strettamente legati ai suoi primi dipinti e stampe Pop Art dedicati alle lattine di zuppa Campbell’s e alle bottiglie di Coca-Cola, esposti per la prima volta a Los Angeles e New York nel 1962.
A partire dal 1963 Warhol smise di lavorare ai suoi disegni tessili commerciali, che divennero rapidamente obsoleti come il resto della sua produzione pre-Pop di illustratore e grafico. Le uniche eccezioni successive furono progetti che, di tanto in tanto, risvegliavano il suo interesse, come la copertina di un disco o di una rivista.
Considerando questo precedente, sembra appropriato che la Stehli Silks abbia poi prodotto, tra il 1962 e il 1963, quelli che appaiono come gli ultimi disegni tessili commerciali di Warhol. Come la maggior parte delle grandi aziende tessili di successo, la Stehli non stampava solo su seta, ma anche su cotone o lino e, in particolare, su nuove fibre sintetiche come il poliestere.
Ufficio stampa & Informazioni
INFO
Mostra “Andy Warhol. Pop Art & Textiles”
31 ottobre 2025 – 6 aprile 2026
Palazzo Gromo Losa (Corso del Piazzo, 22 – Biella)*
Palazzo Ferrero (Corso del Piazzo, 29 – Biella)*
(*) dal 1° settembre il servizio della funicolare sarà sostituito da un bus a pagamento.
Orari di apertura
Mercoledì e giovedì 15.00-19.00
Venerdì, sabato e domenica 10.00-19.00
1°novembre, 8 dicembre, 26 dicembre, 1° e 6 gennaio, 5-6 aprile 10.00-19.00
25 dicembre chiuso
UFFICIO STAMPA
Mostra ‘Andy Warhol. Pop Art & Textiles’
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Antonella Maia
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Cell. 349-4757783
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