A Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero fino al 6 aprile 2026 un viaggio nel cuore dell’opera e dell’immaginario di Andy Warhol. Oltre 150 opere tra serigrafie, foto, riviste, cover di vinili, ceramiche, manifesti.
Per la prima volta in Italia circa 50 tessuti, abiti e disegni originali provenienti da Fashion & Textile Museum di Londra.
Più che una mostra una vera factory del tessile , dove la moda – come ci ha insegnato Warhol – diventa “più arte dell’arte stessa”.
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(Biella, 7 novembre, 2025) – Farfalle e limoni, clown e cavalli da circo, coni gelato, angurie e caramelle colorate: è una New York che profuma d’estate quella che rivive tra i tessuti e gli abiti di “Andy Warhol: Pop Art & Textiles” (a Biella fino al 6 aprile 2026), organizzata da Palazzo Gromo Losa Srl, società strumentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, e Creation in collaborazione con il Fashion and Textile Museum di Londra. Un sogno di stoffe leggere e ironiche, che anticipano le rutilanti girl di Cyndi Lauper: spensierate, colorate, irresistibilmente pop.
Una mostra unica nel suo genere, che a Palazzo Gromo Losa racconta l’universo iconico di Warhol con oltre 150 opere tra serigrafie, fotografie, riviste, copertine di vinili, ceramiche e manifesti: un percorso che attraversa la sua estetica Pop, dal volto di Marilyn Monroe alle zuppe Campbell’s, fino alle icone della cultura di massa che hanno definito il linguaggio visivo del Novecento.
A Palazzo Ferrero, invece, si svela la parte più sorprendente e inedita del progetto: circa cinquanta tessuti, abiti e disegni originali del giovane Andy Warhol, mai usciti prima dal Regno Unito. Un corpus prezioso curato da Geoff Rayner e Richard Chamberlain, frutto di un intenso lavoro di studio e ricerca del Fashion & Textile Museum di Londra. Si tratta della prima presentazione in Italia di questa straordinaria produzione tessile, un’occasione unica per ammirare il Warhol designer e illustratore prima della Pop Art.
“‘Andy Warhol: The Textiles’ esplora e scopre una parte poco conosciuta della vita di Andy Warhol, quando stava iniziando la sua carriera come artista commerciale. Realizzava illustrazioni per diverse aziende e lavorava anche con il design tessile. La mostra comprende circa sessanta pezzi, tra capi d’abbigliamento e tessuti. È il risultato di quindici anni di ricerche da parte dei curatori, ed è ancora un progetto in corso: nuovi pezzi vengono continuamente scoperti. Speriamo davvero che il pubblico di Biella lo apprezzi.” – afferma Dennis Nothdruft, Head of Exhibitions del Fashion and Textile Museum di Londra.
“Andy Warhol e Biella: un viaggio al centro della pop art nella città creativa Unesco del tessile, una sfida e un’opportunità per tutto il territorio – afferma Michele Colombo, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella – un progetto in cui come Fondazione crediamo e abbiamo voluto investire, ancora una volta, in ottica generativa. Perché una mostra non è mai solo un’esposizione di opere il cui valore può essere determinato contabilmente dalla misura degli scambi commerciali che le riguardano, ma è sempre e comunque un viaggio fatto di anima, cuore, comunicazione e che vive della capacità di parlare a tutti, anche a chi in un museo magari non ha mai messo piede”.
Negli anni Cinquanta, nella New York del dopoguerra, Warhol era già un nome di culto tra i creativi della moda. Collaborava con Glamour, Harper’s Bazaar, Vogue e Seventeen, firmava campagne per Miller Shoes, Bonwit Teller, Tiffany’s e Fleming-Joffe. E proprio per Glamour, nel 1949, un refuso cambiò il suo destino: “Warhola” divenne “Warhol”.
Da allora la sua mano iniziò a tracciare un segno nuovo. Quella blotted line, irregolare e vibrante, ottenuta tamponando l’inchiostro su carta assorbente, creava contorni nervosi e imperfetti: un gesto poetico che trasformava la pubblicità in disegno d’autore. I motivi che ne derivarono – fiori, farfalle, cappelli, bottiglie, frutti e animali da giardino – finirono sui tessuti che oggi ritroviamo a Biella, in un’esplosione di leggerezza e ironia.
Marta Soriano, curatrice del Fashion & Textile Museum di Londra, sottolinea: “Una sezione della mostra presenta una delle ultime collaborazioni di Andy Warhol con la Stehli Silks. Disegnò tre motivi – i pretzel, i coni gelato e le mele caramellate – nel periodo immediatamente precedente alla svolta Pop, quando iniziò a lavorare alle Marilyn, alle zuppe Campbell’s e alle Coca-Cola. Ma le basi di tutto erano già nei tessuti: in queste superfici si trova l’origine di ciò che sarebbe diventato il suo linguaggio visivo.”
Le novelty prints – le “stampe conversazionali” amate dalla moda americana degli anni Cinquanta – diventano così un racconto visivo della quotidianità: un teatro domestico e commerciale che anticipa la rivoluzione della Pop Art. Warhol traduceva la realtà delle vetrine, dei rotocalchi, dei grandi magazzini, in un alfabeto di segni immediato, democratico, irresistibilmente popolare. Non a caso, proprio in quegli anni lavorò anche come vetrinista per Bonwit Teller, storici grandi magazzini di lusso della Fifth Avenue, dove progettò scenografie e display che erano già piccole installazioni effimere: preludi alla sua futura estetica seriale e all’idea stessa di arte come spettacolo.
“È la prima volta che questi abiti escono dall’Inghilterra e arrivano in Italia – spiega Francesca Biagioli, founder WeAreBeside – grazie a un’importante collaborazione con il Fashion and Textile Museum di Londra, che da quindici anni studia questa parte inedita del lavoro di Warhol. È un’occasione unica per scoprire un artista che, prima di diventare icona della Pop Art, aveva già fatto della moda un campo di sperimentazione e di libertà.”
In mostra anche abiti originali – gonne, boleri, costumi da bagno, vestiti in seta o cotone stampato – trovati grazie a un grande lavoro di ricerca e ricostruzione curatoriale, che restituiscono l’atmosfera di un’epoca in cui l’arte abitava la moda.
Quella stessa epoca trova oggi a Biella un’eco naturale: Città Creativa UNESCO, custode di una filiera tessile ancora viva, dove la tradizione del fare incontra la visione dell’innovare. Un’eredità che continua anche attraverso i laboratori tessili per bambini, pensati nel quadro delle attività didattiche della mostra, per avvicinare i più piccoli alla cultura del tessuto e alla creatività che da sempre caratterizzano il territorio biellese.
“Warhol è stato un artista poliedrico – continua Umberto Pastore, amministratore delegato di Creation – un riferimento per tutti coloro che hanno innovato e sperimentato negli anni ’60, ’70 e ’80. La nostra esposizione, frutto di un intenso lavoro di squadra con il personale della Fondazione, i partner di progetto e i prestatori, si propone di cogliere la complessità della sua persona, con l’obiettivo di facilitarne la comprensione e di creare connessioni inaspettate, anche con la storia del territorio”.
Così “Andy Warhol: Pop Art & Textiles” è più di una mostra. È una factory del tessile , dove la moda – come ci ha insegnato Warhol – diventa “più arte dell’arte stessa”.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con il Comune di Biella, Palazzo Ferrero Miscele Culturali, Associazione Stilelibero, Biella Città Creativa Unesco, RJMA, Art Book Web, Beside Arts e Promos (partner per la comunicazione). Main sponsor della mostra Gruppo Banca di Asti.
Ufficio stampa & Informazioni
INFO
Mostra “Andy Warhol. Pop Art & Textiles”
31 ottobre 2025 – 6 aprile 2026
Palazzo Gromo Losa (Corso del Piazzo, 22 – Biella)*
Palazzo Ferrero (Corso del Piazzo, 29 – Biella)*
(*) dal 1° settembre il servizio della funicolare sarà sostituito da un bus a pagamento.
Orari di apertura
Mercoledì e giovedì 15.00-19.00
Venerdì, sabato e domenica 10.00-19.00
1°novembre, 8 dicembre, 26 dicembre, 1° e 6 gennaio, 5-6 aprile 10.00-19.00
25 dicembre chiuso
UFFICIO STAMPA
Mostra ‘Andy Warhol. Pop Art & Textiles’
Maia PR & Comunicazione / Creation
Antonella Maia
press@antonellamaia.com
Cell. 349-4757783
Creation
ufficiostampa@creationculture.it