Da regista di eventi memorabili ad allevatore di lumache: la nuova vita di Martino Crespi
Da eventi in tutto il mondo alle campagne del Legnanese: “1,618 – Lumachificio aureo”, il nuovo allevamento di lumache di Martino Crespi. Un ettaro e mezzo di sostenibilità dove un milione e mezzo di chiocciole ascoltano la musica lirica.
Tutti nel mondo del jet set conoscono la Martino Crespi Events. Un nome consolidato negli anni fra Roma, Venezia e Los Angeles. Una brillante carriera che ha portato Martino Crespi ad essere regista di eventi memorabili in tutto il mondo, sia per i grandi brand del lusso che per gli chef stellati: 180 party solo nel 2019. Fra stilisti e star del cinema è un riferimento senza uguali.
Un turbinio di eventi mondani che poteva essere fermato solo da questa terribile pandemia.
L’ultimo party nel seicentesco Palazzo Barberini, l’ha visto alla regia di una Notte da Oscar organizzata per l’Academy, l’organizzazione americana che ha inventato il premio cinematografico più prestigioso al mondo.
Dalle sale di gala alla campagna Legnanese
Oggi nella vita di Martino Crespi c’è la campagna e soprattutto ci sono le lumache. O meglio, per essere più precisi, le chiocciole. Da marzo 2020, da quando gli eventi sono diventati di colpo impraticabili, Martino Crespi si è reinventato, almeno temporaneamente, con una seconda vita professionale, dal ritmo slow.
Dall’oggi al domani, ha così dismesso lo smoking delle grandi occasioni indossando i panni del gentiluomo di campagna per dedicarsi alla sua nuova impresa: un allevamento di lumache nel Legnanese. “1,618 – Lumachificio aureo” dove la cifra a tre decimali rappresenta la sezione aurea di Fibonacci.
1,618: un numero emblema di bellezza e perfezione, una proporzione divina che fu d’ispirazione per i progetti artistici delle grandi meraviglie del mondo (dalle piramidi egizie alla Gioconda). Una proporzione che in natura si trova nella spirale del guscio delle chiocciole.
Elicicoltura: in Italia oltre mille allevamenti di chiocciole
Quello dell’elicicoltura è un settore in forte crescita nel quale l’Italia con i suoi 1.100 allevamenti di chiocciole rappresenta il principale produttore d’Europa, seguito da Spagna e Grecia. Un mercato dall’altissimo potenziale, poiché le chiocciole sono una risposta salutare alla domanda mondiale di proteine animali e sono a bassissimo impatto ambientale non producendo reflui, che secondo la Coldiretti corre ad un ritmo del +320%.
Un settore in fermento nel quale Crespi sta già cambiando le regole del gioco a partire dal suo Lumachificio, che punta ambiziosamente alla perfezione, dove chiocciole alla moda crescono con le arie di Verdi e Puccini.
Di casa nel mondo della gastronomia stellata, Crespi, che è l’event manager dei Jeunes Restaurateurs a livello europeo, e che da sempre porta i grandi chef nel mondo degli eventi, sta rileggendo il mondo delle chiocciole secondo un’ottica inedita.
“Ho risollecitato la grande fantasia e il desiderio di innovazione dei tanti chef con i quali collaboro nel mondo del lusso, e li sto invitando a riscoprire la lumaca – afferma Crespi. Realizzeranno per me ricette in esclusiva che si troveranno presto nei menu dei loro ristoranti e, in vasi in vetro, sugli scaffali delle gastronomie più chic. Vorrei inserire le chiocciole in iniziative trendy, che rinnovino un po’ l’immaginario classico delle ricette a base di lumache. Lavoro con 450 chef e sono sicuro che molti di loro saranno capaci di reinterpretare la lumaca al di là della visione classica”.
Un milione e mezzo di chiocciole per aperitivi stellati
Subito dopo l’estate, le lumache di 1,618 – Lumacheria aurea si troveranno nei ristoranti dei grandi chef, che oltre ai loro piatti classici, raccolta la sfida di Crespi, stupiranno con nuove ricette innovative e fantasiose. Per esempio, Luigi Pomata, re del tonno di Carloforte, ha già ideato un piatto dove si confrontano la lumaca di mare e la lumaca di terra.
La rivisitazione in chiave contemporanea delle lumache in ambito gastronomico, farà capolino anche degli aperitivi chic, grazie a chef blasonati sensibili alla voglia di rinnovare un ambito dalle notevoli potenzialità.
A Casa Mago, il lounge bar dello chef Marcello Trentini, del ristorante Magorabin, a Torino, verrà servito un bao con raclette di chiocciole sfumate al vermouth; Wicky Priyan del ristorante Wicky’s a Milano propone invece il nuovo “Maki Lumaca”, un maki sushi di lumaca realizzato con le chiocciole di Crespi. Ma è solo l’inizio di una lunga storia del gusto.
“Quando si potrà tornare agli eventi – racconta Crespi – organizzerò in “lumachificio” pranzi domenicali con dodici grandi chef, dove gli ospiti potranno riscoprire in atmosfere country-chic un alimento dimenticato, ma che fa parte della nostra tradizione più antica. Anche la mise en place avrà un ruolo di primo piano”.
E non finisce qui, perché sono in arrivo prelibate ricette da gustare a casa, perché questo purtroppo è ancora il tempo in cui serve avere pazienza e un “regista” della sua portata, sa bene quali sono i tempi e le modalità per trasformare un progetto in un evento memorabile.
Credit Foto Gabriele Basilico